Stage estivo in Peer Network: l'esperienza degli studenti Cristian e Claudio
A maggio, Cristian e Claudio, due studenti del Tecnico Industriale Statale “Nullo Baldini”, hanno avuto l’opportunità di trascorrere due settimane presso la nostra azienda come parte del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro (oggi conosciuto come Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento – PCTO). Questo primo incontro è stato solo l’inizio di un percorso che li ha portati a vivere un’esperienza ancora più completa e significativa grazie all’attivazione dello stage estivo.
Questo luglio, infatti, Cristian e Claudio sono tornati in Peer Network per un’esperienza estiva che ha ulteriormente arricchito le loro competenze, rappresentando per loro un’occasione concreta di immergersi nel mondo del lavoro, spesso visto come distante dalle aspettative scolastiche. Questa opportunità ha permesso agli studenti di acquisire un “assaggio” reale della professione, superando i timori iniziali e scoprendo un ambiente lavorativo stimolante e collaborativo.
Questo tipo di esperienze rappresentano momenti di crescita sia per gli studenti che per le aziende. Da un lato, gli studenti arricchiscono il loro percorso con esperienze pratiche che offrono valore tangibile; dall’altro, le imprese condividono la loro expertise e costruiscono una rete di apprendimento collaborativa. Questo scambio aiuta a superare le barriere tra teoria e pratica, promuovendo un approccio formativo più completo e interattivo.
Come descriveresti la tua esperienza di stage in Peer Network? Avevi aspettative particolari?
Cristian: La mia esperienza di stage in Peer Network è stata molto arricchente e innovativa. Quando sono arrivato, avevo aspettative molto alte, e posso dire che sono state superate. Ho imparato moltissime cose nuove, non solo sul piano tecnico ma anche sul funzionamento aziendale in generale. Inizialmente, avevo paura di trovare un ambiente particolarmente esigente, ma ho presto scoperto che era un’ottima opportunità di crescita e mi sono anche divertito molto. È stato un periodo di apprendimento intenso e stimolante.
Claudio: La mia esperienza è stata sicuramente molto positiva. Ho imparato moltissimo, soprattutto nella programmazione software e nella gestione di un progetto dall’inizio alla fine. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere tutto il processo, aspetto che a scuola non riusciamo a trattare a causa dei tempi limitati. Ho avuto una bella impressione del progetto di stage, che ha confermato le aspettative che avevo inizialmente. Lavorare in un ambiente di sviluppo software, rispetto alla mia precedente esperienza in un’azienda di sistemisti, si è rivelato molto interessante. Ho apprezzato la modalità di lavoro nel nuovo contesto, che offre una maggiore flessibilità rispetto a quella tipica dei sistemisti. Questa differenza mi ha permesso di apprezzare ancora di più le dinamiche e le opportunità del settore dello sviluppo software.
Quali competenze specifiche hai acquisito durante il tuo stage?
Cristian: Durante il mio stage, ho acquisito competenze specifiche nello sviluppo back-end, che include la gestione delle funzionalità nascoste dei progetti dietro ad un sito web. Ho lavorato con l’ambiente SAP, utilizzando il linguaggio ABAP per la gestione delle tabelle e delle strutture, e ho acquisito familiarità con il middleware ESI sviluppato da Peer Network. Ho imparato a gestire ESI per il trasferimento dei dati tra il back-end e il front-end, migliorando l’interazione tra l’utente e la pagina. Inoltre, ho avuto l’opportunità di sviluppare competenze nella programmazione con Java e Kotlin, affinando la mia capacità di scrivere codice più leggibile e strutturato.
Claudio: Nel corso dello stage, ho lavorato parallelamente a Cristian su compiti simili, condividendo le responsabilità. Ho approfondito l’uso di SAP e lo sviluppo in ABAP, e ho acquisito esperienza con il middleware ESI, osservando le differenze tra le versioni ESI 1 ed ESI 3. Inoltre, ho utilizzato Liferay e Vue, che richiedono l’uso di HTML, CSS e JavaScript, per creare pagine e migliorare la visibilità delle portlet del back-end. Questo mi ha permesso di comprendere meglio come il front-end interagisce con il back-end.
Qual è stato il progetto o il compito più interessante su cui hai lavorato e perché?
Cristian: All’inizio, sono stato molto colpito dalla parte del front-end, quella con cui l’utente interagisce direttamente. Mi è sembrato l’argomento più interessante e coinvolgente dal punto di vista didattico. Tuttavia, successivamente mi sono ricreduto su ESI che inizialmente non trovavo particolarmente interessante, ma approfondendolo ho scoperto quanto possa essere affascinante, anche per quanto riguarda il linguaggio utilizzato. Tra le tecnologie che ho apprezzato di più ci sono Java e Kotlin, che considero i miei strumenti preferiti per la programmazione.
Claudio: Per me, la parte più interessante è stata il front-end, in particolare la creazione delle portlet che utilizzano i dati prelevati da ESI. Ho trovato questa parte molto stimolante, poiché mi ha permesso di imparare e approfondire l’uso di Vue e Liferay. In definitiva, considero il lavoro sul front-end come la conclusione più significativa del mio percorso di apprendimento.
Hai trovato difficoltà particolari durante lo stage? Se sì, come le hai affrontate?
Cristian: All’inizio, ho trovato difficile comprendere tutto ciò che dovevo apprendere. Per superare queste difficoltà, mi sono affidato sia al mio compagno Claudio che al supporto delle persone dell’azienda, che sono state sempre disponibili ad aiutarmi. Anche se cercare informazioni online è stato utile, il sostegno diretto del team di Peer Network e del mio tutor sono stati fondamentali per affrontare le sfide iniziali.
Claudio: Le difficoltà principali sono emerse durante le prime installazioni, che includevano processi complessi e numerose dipendenze, con problemi imprevisti. Ho cercato di affrontare questi problemi in autonomia, ma quando mi sono trovato in difficoltà, ho chiesto supporto al team. Grazie a questo approccio, sono riuscito a completare con successo tutte e tre le fasi delle installazioni previste.
Come descriveresti l’ambiente di lavoro in Peer Network? Ti sei sentito supportato dal tuo tutor o altri membri del team di PN?
Cristian: L’ambiente di Peer Network è molto diverso da quello che si immagina spesso delle aziende, che possono sembrare poco disponibili e rigide. Al contrario, qui ho trovato un’azienda che è sempre stata pronta ad aiutare, anche a livello personale. È un ambiente in cui mi sono sentito veramente a mio agio e supportato.
Claudio: L’ambiente è stato molto positivo e mi sono sentito sempre supportato. Anche nei momenti difficili, ho ricevuto l’aiuto necessario. Credo che le attività proposte fossero ben adattate alle nostre capacità e che l’ambiente di lavoro sia stato particolarmente stimolante. A differenza di quanto raccontato da altri compagni di classe riguardo le loro esperienze aziendali, noi abbiamo avuto l’opportunità di affrontare un numero maggiore di compiti. Questo mi ha permesso di acquisire molte nuove conoscenze che considero preziose per il mio futuro.
Pensi che questa esperienza influenzerà il tuo percorso professionale futuro? Se sì, in che modo?
Cristian: Questa esperienza ha avuto un impatto significativo sul mio percorso professionale futuro. Volevo avere una testimonianza diretta su come fosse lavorare in un’azienda, e l’esperienza si è rivelata molto interessante. La considero un prezioso bagaglio personale, e sono convinto che, anche se continuerò con gli studi universitari, questa esperienza potrebbe rivelarsi determinante per prendere decisioni importanti in futuro.
Claudio: Credo che questa esperienza influenzerà positivamente il mio percorso professionale, anche se il mio focus attuale è sull’università. L’incontro con il mondo del lavoro mi ha aiutato a chiarire le mie idee. Ero indeciso tra il ruolo di sistemista e quello di programmatore, ma ora mi sento orientato verso la programmazione, grazie alle competenze e alle conoscenze che ho acquisito durante lo stage.
Consiglieresti questo stage ai tuoi compagni di classe? Perché?
Cristian: Consiglio sicuramente questo stage ai miei compagni di classe. Un amico mi ha recentemente chiesto consiglio su quale azienda scegliere per uno stage, e gli ho raccomandato Peer Network. Ho fatto questa raccomandazione perché, a differenza della sua esperienza negativa in un’altra azienda, qui il supporto e l’ambiente sono eccellenti, aspetti che ritengo fondamentali per svolgere un lavoro di qualità.
Claudio: Anche se consiglio volentieri questo stage ad amici e compagni di classe, penso che sia importante avere una vera voglia di mettersi in gioco e di apprendere. Non tutti sono pronti a impegnarsi, e chi non si applica rischia di fare poco o niente, rendendo l’esperienza meno utile. Tuttavia, se si è motivati ad imparare, consiglio vivamente di partecipare a questo stage.
C’è qualche risultato/progetto specifico che hai ottenuto durante il tuo stage di cui sei particolarmente orgoglioso? Puoi condividerne i dettagli con noi?
Cristian: Sono particolarmente orgoglioso del lavoro svolto nelle aree front-end e middleware. È stato molto gratificante vedere come la pagina web si sviluppava e il risultato finale è stato estremamente soddisfacente. Anche se abbiamo avuto meno opportunità di lavorare direttamente sul back-end, gli esercizi che abbiamo fatto ci hanno comunque permesso di acquisire competenze preziose e completare il nostro percorso con successo.
Claudio: Sono particolarmente soddisfatto del progetto in cui sono riuscito a sviluppare una portlet che integrava tutte e tre le parti: front-end, middleware e back-end. È stato gratificante vedere come il progetto, realizzato con diversi linguaggi, si completasse in modo armonico. A differenza dell’esperienza scolastica, ho avuto l’opportunità di lavorare su un progetto realistico e utilizzabile, che ha integrato vari ambienti e tecnologie in modo coeso.